Generali
Il sintomo guida all’esordio, nonché il più caratteristico, è la debolezza muscolare, lamentata nella pressoché totalità dei casi.
L’ipostenia si presenta simmetrica e a carico della muscolatura prossimale degli arti, anche se, a eccezione dei muscoli oculomotori, possono essere coinvolti tutti i distretti muscolari scheletrici, compresi quelli deputati alla regolazione della respirazione, della deglutizione e della fonazione. Molto frequente è anche l’astenia generalizzata mentre più rari sono altri sintomi sistemici quali febbricola, cefalea e calo ponderale.
L’ esordio è in genere subdolo e va aggravandosi durante un periodo di settimane, mesi o, nel caso della miosite da corpi inclusi, anche anni.
Il paziente lamenta incapacità a salire le scale, alzarsi dalla sedia o ad alzare le braccia sopra le spalle. Nel 20% dei casi circa sono presenti anche dolori muscolari spontanei nei distretti coinvolti.
La difficoltà alla deglutizione riflette un interessamento della muscolatura striata del faringe o dell’esofago superiore.
Raro ma severo è il coinvolgimento cardiaco con anche disturbi del ritmo cardiaco.
Dermatomiosite
Specifiche della dermatomiosite sono le manifestazioni cutanee che accompagnano il quadro muscolare.
Caratteristiche sono le papule di Gottron, placche rosso-violacee presenti soprattutto sulla superficie estensoria delle articolazioni delle mani, sui gomiti, sulle ginocchia e sui malleoli mediali delle caviglie.
Il rash eliotropo, presente in circa il 25 % dei pazienti, è caratterizzato da una colorazione bruno-violacea delle palpebre superiori accompagnata talora da edema. Simile al precedente e presente in circa il 40 % dei casi è il “segno dello scialle” (shawl sign), chiamato così perché colpisce il collo e le spalle. Quando la stessa manifestazione è localizzata alla regione anteriore del collo e alla parte superoanteriore del torace prende il nome di V sign. In entrambi i casi le lesioni possono risultare fotosensibili.
Lesioni meno specifiche possono prodursi al cuoio capelluto come alopecia non cicatrizzante o placche rilevate che ricordano le lesioni psoriasiche o la dermatite seborroica.
Il fenomeno di Raynaud è riportato nel 35% dei casi.
La calcinosi consiste nella comparsa di noduli sottocutanei di colorito biancastro e di consistenza dura formati da depositi di calcio: si presentano su prominenze ossee o ai polpastrelli, rappresentando spesso fonte di dolore e di infezione se complicati da ulcere.
Il decorso delle manifestazioni cutanee può non essere parallelo a quello della malattia muscolare in quanto può precederla anche di anni e può persistere anche dopo il controllo o la scomparsa della miosite.
Vi possono essere anche forme di dermatomiosite con prevalente interessamento cutaneo e non muscolare (dermatomiosite amiopatica).
Importante nelle forme di dermatomiosite escludere una secondarietà a malattia neoplastica tra cui carcinoma ovarico, carcinoma del colon e linfomi (frequenza dal 7 al 30% nei primi 5 anni di malattia). Utili a questo fine esami di screening oncologico alla diagnosi e poi con cadenza variabile, generalmente ogni 6 mesi nei primi anni di malattia.
Polimiosite
La meno frequente tra le miositi, rappresenta una forma a esclusivo coinvolgimento muscolare con interessamento delle regioni prossimali degli arti. Meno frequenti sono mialgie o dolorabilità alla palpazione muscolare. In un terzo dei casi si assiste a interessamento orofaringeo o esofageo.
Miosite necrotizzante
Rappresenta una variante severa di miopatia infiammatoria (20% circa di tutte le miopatie infiammatorie) caratterizzata da un esordio acuto o subacuto nell’arco di giorni o settimane con rapido sviluppo di ipostenia dei muscoli prossimali e netto rialzo degli enzimi muscolari (CK). Può essere anche rara conseguenza della assunzione di statine o fibrati tramite lo sviluppo di autoanticorpi diretti contro l’enzima HMGCR, target terapeutico dei farmaci stessi. In questi casi la miopatia tende a non migliorare nelle settimane successive alla sospensione della terapia al contrario delle forme di miopatia non infiammatoria da statine.
Miosite a corpi inclusi
Rappresenta la forma più frequente nei soggetti sopra i 50 anni e presenta alcune peculiarità che la rendono differente rispetto alle altre miopatie.
Il sintomo principale è l’ipostenia la quale interessa la muscolatura sia prossimale che distale con un precoce coinvolgimento dei muscoli dell’avambraccio, della mano e del quadricipite femorale. L’atrofia muscolare è un riflesso della cronicità della malattia e costituisce spesso un aspetto tipico di questi pazienti. Un’altra manifestazione comune è la difficoltà alla deglutizione che colpisce oltre la metà dei soggetti durante il decorso della malattia.
Al contrario delle altre forme miositiche, può essere assente il tipico rialzo degli enzimi muscolari (CK) oppure essere presente ma in scarsa entità (5-10 volte il valore normale).
Fondamentale per la diagnosi la biopsia muscolare e l’indagine istologica.
Sindrome antisintetasica
Questa particolare entità clinica è caratterizzata dalla presenza di aspetti muscolari ed extramuscolari:
- interessamento muscolare con esordio acuto e febbre
- interstiziopatia polmonare
- “mani da meccanico”: ipercheratosi e fissurazione delle dita delle mani
- artrite con interessamento poliarticolare
- fenomeno di Raynaud
- positività anticorpi antisintetasi
Gli anticorpi antisintetasi rappresentano un sottogruppo degli autoanticorpi anti-ENA. Gli anti-Jo-1 sono i più frequenti anticorpi associati a questa malattia mentre meno comuni sono gli anti-PL-7, gli anti-PL-12, gli anti-OJ, gli anti-EJ e gli anti-KS.
Il pattern autoanticorpale pare avere risvolti sul piano clinico: le forme anti-EJ positive sono più frequentemente associate alle manifestazioni cutanee della dermatomiosite, mentre gli anti-PL-7, l’anti-PL-12 e l’anti-KS sembrano correlati all’interessamento polmonare o articolare.
Gli anticorpi anti-SRP sono indice di malattia grave a esordio acuto: scarsa è la risposta alla terapia con frequenti recidive al calare dello steroide e quindi prognosi severa.
L’interstiziopatia polmonare, presente in più della metà dei pazienti, rappresenta l’elemento che domina il quadro clinico e soprattutto prognostico essendo associata a elevata mortalità in assenza di trattamento specifico.
Associazione con neoplasie
L’associazione tra neoplasia e miosite è sempre stata motivo di controversie. La presenza di neoplasia è segnalata nel 7-30 % dei pazienti e la correlazione è più evidente nella dermatomiosite, soprattutto nelle fasce di età avanzata. La natura paraneoplastica troverebbe conferma nelle segnalazioni di risoluzione delle manifestazioni cutanee e muscolari in seguito a trattamento della neoplasia e nella loro ricomparsa in caso di recidiva tumorale. Tutti i tipi di neoplasia possono risultare correlati, riflettendo la prevalenza nella popolazione della stessa età, ma sembra esistere una maggior frequenza di neoplasie ovariche.
I fattori che devono indurre il sospetto di neoplasia sono: età avanzata, sesso femminile, presenza di una malattia resistente alla terapia o recidivante.
Molti autori raccomandano l’esecuzione di uno screening oncologico nei pazienti con dermatomiosite includendo ecografia addome/pelvi, mammografia, ecografia transvaginale e controllo routinario del marker oncologico CA125 nelle donne, mentre negli uomini è raccomandato uno studio ecografico di prostata e addome e una radiografia del torace.